mercoledì 20 gennaio 2021

Impugnativa a parte..

Nel pomeriggio di ieri abbiamo tutti letto le dichiarazioni del Ministro Boccia che in una lettera al Presidente della Conferenza Stato Regioni affermava “Proporrò al Consiglio dei ministri il ritiro dell' impugnativa sulla legge regionale della Valle d' Aosta e i provvedimenti simili delle altre Regioni di fronte a un ulteriore raccordo tra Stato e Regioni e relative integrazioni nella gestione dell' emergenza sanitaria e nel rafforzamento delle misure anti Covid-19”. Questa dichiarazione se nel pomeriggio ha lasciato tutti un po’ perplessi, nella tarda serata è diventata il combinato disposto (anche un po’ naturale) delle dichiarazioni fatte in aula e via social dal nostro Senatore prima e durante le fasi di voto, nel corso delle quali si è espresso per il SI a Conte.


Qualcuno (ed è proprio capitato!) ha inteso che l’importante risultato per il bene della Valle d’Aosta citato dal Senatore nel suo tweet serale sia in realtà la dichiarazione pomeridiana del Ministro Boccia. Ora, con tutto il rispetto, mi auguro vivamente che il nostro Senatore si sia portato a casa un risultato ben più importante e concreto (con le dovute garanzie date le fasi concitate di ieri nel corso delle quali sicuramente gli esponenti di Governo hanno promesso di tutto e di più..). Perché dico questo? 

Perché, in realtà, come si è già cercato di spiegare ai tanti esperti di diritto costituzionale da tastiera ed agli entusiasti di parte, sarà interessante capire quale giudizio darà la suprema Corte sulla tanto criticata LR 11/2020. Sì, sarà proprio interessante perché a modesto giudizio di chi scrive, di anti costituzionalità c’è ben poco dato che nessuno si è arrogato diritti superiori di quelli che Costituzione e Statuto Speciale prevedono. L’impugnativa dell’articolo relativo ai protocolli regionali poi ha davvero dell’assurdo, così come anche quella relativa al rispetto della norma del quadro sanzionatorio. 

Eh sì, perché la sospensiva data è nelle motivazioni per lo più legata all’unicum del caso ed alla delicatezza con cui la Corte dovrà pronunciarsi. Sia perché la situazione pandemica merita attenzione (considerato il caos esistente e i rimpalli che Regioni e Stato centrale si fanno di continuo ormai..), ma soprattutto perché per la prima volta la Corte dovrà pronunciarsi su di un provvedimento di tal genere. Per Bolzano, poi, nulla fu fatto e questo tutti lo sanno bene, Boccia in primis (ora soprattutto). 

Per questo motivo mi auguro che l’importante risultato per il bene della Valle d’Aosta sia ben altro e (spero) che non sia stato promesso per iscritto su qualche tovagliolo del bar del Senato che rischia, oggi, di non leggersi più.

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