domenica 7 febbraio 2021

HMY Britannia a parte..

Non sono mai stato un cospirazionista, né spero di diventarlo mai. Certamente ci sono cose che possono però portare a fare delle valutazioni o avere dei timori che qualcosa di strano ci sia dietro a passati eventi, così come fu per l’incontro sul HMY Britannia del 1992. Certo è che se così fosse dovremmo liquidare mezza politica e classe dirigente negli ultimi anni in carica. Si pensi poi, tra l’altro, a chi si dilettò nel passato a partecipare a sedute spiritiche.

Detto questo, nell’attuale situazione non posso che dirmi fiducioso della figura di Mario Draghi. Non sono tra gli entusiasti, né tra i suoi detrattori, ma credo, pragmaticamente, che sia la persona giusta per dare nuova concretezza e credibilità alla carica che potrà ricoprire dopo quanto successo (soprattutto) nell’ultimo periodo. 


Il Covid 19 non ha certo aiutato la gestione delle cose, ma conferenze notturne, DPCM a nastro e caos totale nella gestione dell’esecutivo hanno fatto chiudere con poco onore l’esperienza di
Giuseppe Conte. Non so se avete notato il silenzio degli ultimi tempi, sino alla sceneggiata - davvero ridicola e triste - del banchetto davanti a Palazzo Chigi.

È bene però attendere e vedere cosa succederà nei prossimi giorni perché un uomo solo al comando poco potrà fare se al suo fianco siederanno comparse o spinosi colleghi di lavoro. Tanto dipenderà dai ministri e dalla “quota politica” del futuro Governo Draghi. Ma io penso che rispetto all’esperienza Monti - già terribile - questa volta sarà diverso, perché diverso è Mario Draghi e perché diverse sono le congiunture politiche

Qualsiasi cosa abbia detto Conte negli ultimi periodi, vi è oggi la necessità di riacquisire credibilità nel breve termine sia verso i nostri partner, europei e non, sia verso mercati e controparti imprenditoriali e lavorative. Questa è la principale missione del futuro Presidente del Consiglio, fino poi a rivedere - spero da zero - l’impostazione operativa del progetto proposta di Recovery Plan. 

Non sono dunque tra gli entusiasti o gli scettici per partito preso, ma credo che in un momento come questo serva un uomo pratico e pragmatico che possa permettere il superamento dell’impasse in cui stiamo vivendo e i prossimi giorni ci diranno cosa succederà davvero.

giovedì 4 febbraio 2021

100 giorni di "ferrovia"

Come è stato ricordato oggi in IV Commissione è tra gli obiettivi del programma di legislatura del Governo Lavevaz quello del potenziamento della ferrovia valdostana. Ora, per chi ha avuto modo di leggere nel dettaglio il programma presentato non sarà sfuggita, come per tanti altri punti e dossier, la particolarità dello stile “vago e indefinito” di certe scelte. Eh sì, perché potenziare la ferrovia vuol dire niente e vuol dire tutto.

Come già nel luglio 2019 avevamo avuto modo di dire - e lo ripeterò senza sosta - non aveva e non ha senso approvare un Piano strategico degli interventi senza aver prima approvato il relativo Piano regionale dei trasporti. L’attuale Assessore e relativi accoliti extra-consiliari insistono nel dire che la strategia è chiara e in tal senso si sta lavorando. Bene, anzi benissimo, ma prendiamo per esempio quel che è della Aosta-Pré-Saint-Didier-&-Courmayeur

Domanda semplice: ad oggi abbiamo deciso cosa fare? 

Risposta semplice: no!

Perché nel Piano regionale dei trasporti sono indicate più di una soluzione per quel che riguarda quella linea, con stime di costi, opportunità e problematiche annesse che però meritano approfondimenti ad hoc per valutarne la fattibilità (e l’investimento). Senza dubbio la soluzione del TRAM-TRENO pare essere quella che - dalle prime stime - è più vantaggiosa, ma sono per l’appunto stime. Nulla è deciso. 

Faccio una dovuta precisazione: io non sono contrario a collegare Aosta ad Entrèves con un moderno e valido (dal punto di vista del costo/opportunità) sistema di trasporto pubblico. Lo dico a chi mi sta accusando (come accusa il mio Gruppo) di non volerlo. Come nel 2019, anche oggi vogliamo evitare che la gente venga presa per il naso con proclami e magari pagine di giornale “con le spunte” come fu ai tempi dell’appoggio che Rete Civica diede al Governo Fosson (qualcuno se lo è dimenticato?).

Le nostre iniziative in Consiglio regionale sono state volte a verificare ed appurare la fattibilità e le caratteristiche di quello che si sta dicendo. Eh sì, perché l’Assessore ai trasporti un giorno parla di riattivare la linea ferroviaria sino ad Arvier e l’altro di prolungarla sino a Courmayeur. Ma con che soldi, con che progetti e (soprattutto) con che partner? Eh sì (terza volta), la linea su cui dovremmo fare i lavori non è nostra e i terreni che vanno a Courmayeur chissà di chi sono. 

Ecco la realtà dei fatti: ad oggi non c’è la strategia complessiva, bensì l’intenzione di procedere con costosi tacconi. Ha senso, infatti, chiedere nei contributi al Recovery Plan 40mln di euro per la riattivazione della Aosta-PSD se poi decidiamo di realizzare (un prossimo domani) una linea di TRAM-TRENO? Ha senso chiederne altri 80 per la completa elettrificazione della linea (dopo anni e anni di estenuanti attese), mentre le tecnologie dell’idrogeno e delle batterie (e relative stazioni di ricarica) procedono spedite verso il futuro? Questo è un aspetto molto interessante, perché mentre noi sogniamo gli stanziamenti di bilancio e i progetti definitivi, il mondo va avanti e potremmo forse scoprire che qualche minuto in più potremmo ottenerlo con la semplice scelta di una nuova tecnologia (per l’appunto l’idrogeno o le batterie), magari anche con una spesa ed interventi ben minori (il risparmio potrebbe persino permetterci di usare futuri fondi per il raddoppio della linea..).

Insomma, 100 giorni sono passati, ma dopo tanti proclami e mancate discussioni sul tema in Consiglio, oggi la IV Commissione ha varato una serie di audizioni chieste dai commissari di maggioranza. Una ulteriore domanda però è lecita: tutto ciò serve per arrivare ad una decisione o risolvere questioni interne alla compagine di Governo/maggioranza tra il nuovo Assessore e chi nel passato dettò le linee strategiche di sviluppo (o non sviluppo) della nostra ferrovia?

martedì 2 febbraio 2021

100 giorni di "programmazione"

Nel corso dell’ultimo Consiglio regionale, insieme ad altri colleghi, abbiamo presentato una interpellanza per avere tempi certi da parte del Governo regionale sulle prossime scadenze di bilancio. L’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023 è avvenuta con una finalità - lo si è detto fino allo sfinimento - puramente tecnica e nulla in più rispetto a quanto ci si era lasciati alle spalle. L’obiettivo unico è stato quello di poter “andare avanti” e scongiurare l’esercizio provvisorio.

In sede di presentazione della mia relazione di opposizione presentai quelli che sarebbero stati poi gli obiettivi principali su cui si è svolto il dibattimento sugli ordini del giorno che il Gruppo Lega Vallée d’Aoste ha presentato. Una serie di proposte concrete, in termini programmatori, per poter dare una prima risposta ai Valdostani e alle nostre imprese fortemente colpite dalle norme anti-Covid19.

Nel dettaglio, con il primo ordine del giorno abbiamo proposto all’attuale Governo regionale di dar corso ad una prima manovra di variazione al bilancio per poter impegnare subito quelle risorse che non sono state utilizzate dalla LR 8/2020 ovvero altre risorse sicuramente libere per poter dare fiato alle realtà più in difficoltà a seguito della chiusura invernale. 

Sicuramente nulla di eclatante, ma sarebbero bastate alcune semplici misure volte a stanziare principalmente risorse a favore di quelle attività che non hanno per nulla aperto, a chi si trovava (e trova) senza un lavoro (e senza alcun ammortizzatore sociale a supporto) ed un parte a favore di strumenti a sostegno della liquidità delle imprese (sul modello delle leggi regionali 4 e 5, ad esempio).

Ma nulla di tutto ciò è stato fatto e occorre, oggi, aspettare il mese di aprile per vedere qualcosa di concreto. Il fattore tempo è quanto mai fondamentale soprattutto quando si parla di situazioni di difficoltà, di prossima crisi. Una priorità, quella della programmazione, che ci saremmo aspettati da un Governo che tra i propri presupposti di nascita aveva quello del “aver voluto fare in fretta” perché c’era l’emergenza Covid-19.

giovedì 21 gennaio 2021

CVA: cosa può arrivare da Roma?

Leggendo le anticipazioni fatte dal nostro Senatore riguardo all’importante risultato portato “a casa” per la Compagnia Valdostana delle Acque (CVA) si può comprendere quale sia la strada che si intende percorrere per poter permettere l’esclusione dell’applicazione dei vincoli dettati dalla Legge Madia. Nella sua intervista di ieri a La Stampa, infatti, il Senatore conferma che “l’uscita di CVA dai vincoli della Madia consentirebbe di emettere bond e titoli


Ora, sicuramente la sintesi giornalistica e la brevità delle risposte non hanno permesso di poter dettagliare maggiormente quanto si sta costruendo nelle stanze della politica romana. Con questa dichiarazione, però, se ne intravede la forma. Credo, infatti, che, anche per evitare strani arzigogoli normativi a seguito dei quali si potrebbero generare contenziosi, la soluzione oggetto dell’accordo prevederà la riapertura della “finestra” per l’emissione dei bond quotati utile a determinare (in parole semplici) l’esclusione dell’applicazione della Legge Madia per CVA, un po' come già permise una norma transitoria in sede di approvazione della legge stessa (eventualità sfruttata da molti suoi competitors che forse all’epoca erano decisamente meglio informati). 

Un risultato sicuramente importante per il futuro dell’azienda, ma non certo risolutivo. Questo perché se da un lato permette di far uscire la CVA dal perimetro di applicazione delle limitazioni dettate dalla Legge Madia, dall’altro non risolve i dubbi e le scelte che occorrerà fare sul futuro dell’azienda come abbiamo già avuto modo di dire in Consiglio regionale.

In uno dei miei primi interventi di questa consiliatura (Consiglio regionale del 4 novembre scorso), infatti, ho voluto porre l'attenzione sul Programma di Legislatura del Governo Lavevaz in cui di fatto nulla si dice di più o meno dettagliato sul futuro della CVA, confondendo nuovamente le acque tra ciò che riguarda il futuro dell'azienda (gestore) e ciò che ne sarà delle future gare di assegnazione delle concessioni. 

A tal riguardo, è bene ripetere un concetto importante: una cosa è il futuro del più grande gestore valdostano di concessioni idroelettriche, un'altra quella delle future gare di assegnazione e della relativa norma di attuazione che langue in Paritetica. Questa differenza non è affatto banale, considerando che la Regione si troverà ad essere al contempo proprietaria del soggetto gestore "uscente", titolare delle concessioni in gara, nonché arbitro della contesa. Qui sì che la norma di attuazione (il suo contenuto) sarà fondamentale, proprio per regolamentare come dovranno essere gestite le gare e scongiurare qualsiasi rischio di conflitto di interessi.  

Ecco dunque che il futuro della CVA, seppur “liberata” dalla Madia, in realtà è ancora tutto da valutare e scrivere (almeno per quello che è - al momento - di nostra conoscenza). 

mercoledì 20 gennaio 2021

Impugnativa a parte..

Nel pomeriggio di ieri abbiamo tutti letto le dichiarazioni del Ministro Boccia che in una lettera al Presidente della Conferenza Stato Regioni affermava “Proporrò al Consiglio dei ministri il ritiro dell' impugnativa sulla legge regionale della Valle d' Aosta e i provvedimenti simili delle altre Regioni di fronte a un ulteriore raccordo tra Stato e Regioni e relative integrazioni nella gestione dell' emergenza sanitaria e nel rafforzamento delle misure anti Covid-19”. Questa dichiarazione se nel pomeriggio ha lasciato tutti un po’ perplessi, nella tarda serata è diventata il combinato disposto (anche un po’ naturale) delle dichiarazioni fatte in aula e via social dal nostro Senatore prima e durante le fasi di voto, nel corso delle quali si è espresso per il SI a Conte.


Qualcuno (ed è proprio capitato!) ha inteso che l’importante risultato per il bene della Valle d’Aosta citato dal Senatore nel suo tweet serale sia in realtà la dichiarazione pomeridiana del Ministro Boccia. Ora, con tutto il rispetto, mi auguro vivamente che il nostro Senatore si sia portato a casa un risultato ben più importante e concreto (con le dovute garanzie date le fasi concitate di ieri nel corso delle quali sicuramente gli esponenti di Governo hanno promesso di tutto e di più..). Perché dico questo? 

Perché, in realtà, come si è già cercato di spiegare ai tanti esperti di diritto costituzionale da tastiera ed agli entusiasti di parte, sarà interessante capire quale giudizio darà la suprema Corte sulla tanto criticata LR 11/2020. Sì, sarà proprio interessante perché a modesto giudizio di chi scrive, di anti costituzionalità c’è ben poco dato che nessuno si è arrogato diritti superiori di quelli che Costituzione e Statuto Speciale prevedono. L’impugnativa dell’articolo relativo ai protocolli regionali poi ha davvero dell’assurdo, così come anche quella relativa al rispetto della norma del quadro sanzionatorio. 

Eh sì, perché la sospensiva data è nelle motivazioni per lo più legata all’unicum del caso ed alla delicatezza con cui la Corte dovrà pronunciarsi. Sia perché la situazione pandemica merita attenzione (considerato il caos esistente e i rimpalli che Regioni e Stato centrale si fanno di continuo ormai..), ma soprattutto perché per la prima volta la Corte dovrà pronunciarsi su di un provvedimento di tal genere. Per Bolzano, poi, nulla fu fatto e questo tutti lo sanno bene, Boccia in primis (ora soprattutto). 

Per questo motivo mi auguro che l’importante risultato per il bene della Valle d’Aosta sia ben altro e (spero) che non sia stato promesso per iscritto su qualche tovagliolo del bar del Senato che rischia, oggi, di non leggersi più.

lunedì 18 gennaio 2021

Alcune considerazioni sull’ultimo CONSVDA

Nel corso dell’ultimo Consiglio regionale si è preso atto del lavoro svolto dalla III Commissione consiliare sulla petizione popolare promossa dal Comitato “La Valle non è una discarica”. Nel corso dei lavori sono poi state votate all’unanimità tre risoluzioni promesse l’una dai gruppi di maggioranza e due da parte del gruppo Lega Vallée d’Aoste. 

La risoluzione promossa dai gruppi di maggioranza sostanzialmente impegna il Governo regionale, in sede di revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, a proseguire nel solco del percorso tracciato dalla legge regionale 3/2020 al fine di limitare sul territorio valdostano il conferimento di rifiuti speciali di provenienza extraregionale nel rispetto delle indicazioni dei territori comunali coinvolti.


Mentre le due risoluzioni promosse dal gruppo Lega Vallée d’Aoste, dopo aver concordato con l’Assessore all’ambiente una modifica che portasse il lasso temporale di valutazione ad almeno tre mesi, impegnano il Governo regionale: 
  1. a definire un percorso amministrativo atto a richiedere l'implementazione di un sistema di controllo radiometrico finalizzato alla rilevazione della radioattività, con l'obiettivo di evitare che pervengano all'impianto di Chalamy, Pontey e Pompiod (accidentalmente) rifiuti che, anche naturalmente, possono presentare criticità per concentrazione di radioisotopi;
  2. e a verificare la possibilità di definire uno specifico Piano di monitoraggio e sorveglianza regionale, coordinato dalla Regione, che preveda, disciplini e programmi le attività future che le strutture regionali, l'ARPA, il Corpo Forestale o ogni altro ente, agenzia o organismo competente, potranno mettere in atto per il controllo delle modalità con le quali vengono svolte le attività di esercizio delle discariche di rifiuti speciali in tutte le relative fasi.
Ma al di là degli obiettivi raggiunti e di fatto votati all’unanimità da tutto il Consiglio regionale, c’è stato un passaggio che ritengo meritevole di particolare attenzione e che riguarda nello specifico le dichiarazioni fatte nel corso del dibattimento d’Aula da parte dell’Assessore all’ambiente. Dichiarazioni a fronte delle quali prima di passare al voto degli atti chiesi la parola per avere lumi sul proseguo dei lavori, in quanto non si era capito se l’intenzione (in quel momento) da parte dell’Assessore fosse quella di presentare delle proposte di modifica e/o integrazione a quanto si stava per votare. Sto evidentemente parlando della risoluzione presentata dai gruppi di maggioranza con primo firmatario il Presidente della III Commissione consiliare.

In particolare, dopo una breve introduzione relativa alla petizione ed al lavoro svolto da parte della III Commissione, l’Assessore affermava «La terza Commissione ha svolto un buon lavoro e la relazione è in gran parte condivisibile. Ritengo tuttavia che il Consiglio dovrebbe integrarla con alcuni interventi operativi». 
Ora, lato nostro, per l’appunto, abbiamo presentato due risoluzioni che proponessero delle soluzioni pratiche e perseguibili per poter aumentare il grado di controllo e sorveglianza degli impianti anche in ottica dell’esperienza maturata nel corso delle audizioni avute sulla discarica di Pompiod e del lavoro fatto da nostri simpatizzanti operanti nel settore. Proposte per cui l’Assessore stesso ci ha chiesto del tempo, quantificato in tre mesi. Su questo aspetto non abbiamo voluto far alcuna polemica, certi che i tempi saranno anche minori considerata l’attenzione che da sempre l’Assessore ha per questi temi. È proprio in tal ottica (interventi operativi) che ci siamo mossi. Ma mi chiedo, come mi chiesi allora, perché l’Assessore non ha posto questa questione in sede di sua audizione e/o al Presidente della III Commissione con il quale sicuramente c’è stato (almeno penso) un confronto prima del Consiglio regionale? 

Un ulteriore passaggio dell’intervento dell’Assessore diceva «Dobbiamo essere consapevoli che queste due discariche non sono impianti abusivi, ma attività che hanno avuto formali autorizzazioni; non è possibile asserire se ci siano stati degli errori nell'iter autorizzativo, ma è certo che la normativa di riferimento, nazionale e regionale, è farraginosa e lacunosa, evidentemente non adeguata.». 
Interessante affermazione per chi ha costruito nel tempo parte del proprio consenso su queste tematiche, ma non mi dilungo oltre, starà agli elettori giudicare quanto detto prima e dopo aver avuto l’incarico di Assessore che spesso fa cambiare opinione a molti. 

Senza dubbio, però, sono d’accordo sul fatto che la normativa di riferimento (sia essa nazionale che regionale) necessita di pesanti modifiche ed aggiornamenti onde evitare anche quei “passaggi (un po’) forzati” che spesso avvengono (o forse sono già avvenuti.. chissà..) in situazioni di concertazione delle autorizzazioni. Chi vuole capire, capisca! Ed infatti anche l’Assessore ha affermato che «Bisogna intervenire sull'impianto normativo, per quanto ci compete, come già fatto con la legge 3/2020, che abbiamo votato, ma che è ora impugnata. Il primo impegno deve essere quello di difendere la norma regionale in sede giudiziaria, ma purtroppo esiste il rischio di trovarci presto senza una legge, con le mani legate, incapaci di dare risposte. Bisogna studiare fin da subito come intervenire, non è sufficiente contare esclusivamente sul Piano regionale dei rifiuti, che sarà pronto fra molti mesi. Si rischia di rimanere senza una norma per limitare fortemente l'afflusso di rifiuti speciali verso le due discariche.»

Un passaggio molto interessante che merita un maggior approfondimento che sicuramente avverrà nella prossima riunione della III Commissione di domani quando si affronterà la questione del Piano regionale dei rifiuti. Eh sì, perché a fronte dell’impugnativa delle parti di legge 3 relative alla gestione dei rifiuti, quale altro intervento normativo si potrebbe porre in essere? Sarà interessante capirlo a fronte di queste dichiarazioni. 


Ora, nel complesso sarebbe davvero interessante capire perché certe considerazioni non siano state frutto di discussione, almeno così sembra, in maggioranza, bensì siano passate in Consiglio quasi a mo’ di “sfogo” dell’Assessore che ha poi votato tranquillamente la risoluzione proposta dai colleghi di maggioranza. Non che questo sia strano in senso generale o mi interessi personalmente, però non si capisce il distinguo fatto in discussione: perché?
 
Sarà forse la necessità di non deludere troppo un parte della propria base elettorale a fronte della “ragione politica” di un voto così espresso, oppure c’è dell’altro..

domenica 17 gennaio 2021

Sconquasso di governo

È possibile che a poche ore da un nuovo giorno nessuno sapesse di che colore sarebbe stata la propria Regione?

È possibile che ancora una volta ristoratori, operatori commerciali, etc. non sapessero cosa fare in vista dell’indomani?

È possibile che l’esperienza del primo lockdown nulla abbia portato di utile a chi sta gestendo oggi l’emergenza?

No, non è possibile. Ma quello che lascia ancor più stupiti, amareggiati e incazzati (sì, incazzati) è il fatto che è così dal primo minuto. Nulla di nuovo, nulla di eccezionale. Senza dubbio siamo di fronte ad una situazione emergenziale e in evoluzione costante, lo diciamo ormai sempre, ma non è possibile che scelte di questo tipo arrivino la notte o l’indomani senza alcuna chiara comprensione per tutti: imprenditori, lavoratori, associazioni di categoria, etc.

Lo Stato chiede (e impone) pesanti sacrifici da mesi, senza dubbio nell’interesse della nostra salute (e ci mancherebbe, dato che qualcuno quasi ne parla come una amorevole concessione..), ma qualcosa non va nel rapporto Stato-Cittadino e Stato-Imprenditore. Nessun rispetto dei tempi, nessun rispetto dei ruoli e nessun rispetto nel rapporto costo-ristoro. Insomma, nulla di nuovo.


Ora ci troviamo di fronte ad una crisi di governo al buio dove i due principali contendenti si stanno giocando molto semplicemente il proprio futuro elettorale. Renzi sa che andando avanti così IV sarebbe a serio rischio, quindi meglio rilanciare o andare all’opposizione e riorganizzarsi, mentre Conte quasi quasi preferirebbe essere affondato al voto in Senato così da poterci costruire un refrain utile al lancio della sua prossima campagna elettorale. 

Il tutto mentre l’Italia intera non ha certezze su tempi e ristori, insomma sul proprio futuro. 

Sarà una settimana interessante..